lunedì 18 marzo 2019

Latino - Classico: Incipit delle Confessiones Augustini



Sei grande, Signore, e degno di somma lode: grande è la tua potenza, e la tua sapienza non ha numero. E l'uomo, minima particella del tuo creato, vuole lodarti: l'uomo, che porta in giro con se la sua natura di morte, che porta in giro con se la prova del suo peccato e la prova che resisti ai superbi (cfr. Adamo ed Eva). Eppure l'uomo, minima particella del tuo creato, vuole lodarti. Tu, tu lo spingi a trovar gioia nelle tue lodi, poiché ci hai fatti per te ed inqiueto è il nostro cuore finché non si acquieta in te.
Dammi, Signore, di conoscere e comprendere se ti si debba prima invocare o lodare, e se ti si debba prima conoscere o invocare. Ma chi ti invoca senza conoscerti? Chi non conosce, infatti, potrebbe invocare uno al posto di un altro. O, al contrario, ti si dovrà invocare per conoscerti? Ma come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? O come credono, se nessuno lo avrà annunciato? Loderanno il signore coloro che lo cercano. Cercandolo infatti lo trovano e trovandolo lo loderanno. Che io ti cerchi, Signore, invocandoti, e che ti invochi credendo in te, poiché ci sei stato annunciato. Ti invoca, Signore, la fede che mi hai dato, che mi hai ispirato mediante l'incarnazione del figlio tuo, mediante il ministero del tuo annunciatore.

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